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BIENNALE: NON C’E’ SOLO ARTI VISIVE  E CINEMA

600 ARTISTI A VENEZIA PER TEATRO DANZA MUSICA

Saranno circa 600 gli artisti che da giugno a settembre  arriveranno a Venezia da tutto il mondo per i 170 appuntamenti previsti nella città per il 50°Festival internazionale di Teatro, il 16°Festival Internazionale di Danza  Contemporanea e il 66° Festival Internazionale di Musica Contemporanea. Un’offerta culturale che andrà a completare quelli che possono a buon diritto considerarsi i piatti forti dell’istituzione culturale di Venezia ed ossia le Arti visive che aprirà i battenti il 23 aprile prossimo ai Giardini e all’Arsenale e la 79° Rassegna cinematografica che verrà inaugurata al Lido il 31 agosto. E’ questo il secondo anno di direzione artistica per Wayne McGregor (Biennale Danza), Lucia Ronchetti (Biennale Musica) e Ricci/Forte (Biennale Teatro). Due anni difficili segnati dalla pandemia e ora dalle incertezze derivanti dal conflitto in Ucraina durante i quali la Biennale ha tenuto aperte le porte alla cultura del mondo.

“Ci auguriamo – ha detto il presidente della Biennale, Roberto Cicutto presentando i programmi di Teatro, Danza e Musica – che si possa tornare alla piena capienza nelle sale e negli spazi in cui i festival avvengono e che si possa mettere spettatori e artisti nelle condizioni ottimali per godere degli spettacoli. Sappiamo tutti come le condizioni ambientali possano modificare la percezione di ogni evento dal vivo”. Tutti e tre i direttori, ha aggiunto Cicutto,  hanno annunciato già l’anno scorso le linee guida del loro quadriennio e ne stanno tenendo fede. Tutti e tre “hanno anche sperimentato qualcosa di inaspettato: la forza dell’impatto con i giovani talenti che partecipano a Biennale College e ne hanno fatto un punto centrale della loro direzione. Anche per questo il Ministero della Cultura ha riconosciuto un finanziamento a valere sul Fondo Complementare al PNRR che da quest’anno a tutto il 2026 sosterrà la crescita del progetto Biennale College dedicato a Danza Musica e Teatro”.

Asia Argento e Sonia Bergamasco leggono Merini

Saranno a Venezia per il teatro, fra gli altri, Asia Argento e Sonia Bergamasco, interpreti dei versi di Alda Merini sul paesaggio sonoro di Demetrio Castellucci; per la danza Sasha Waltz, Sidi Larbi Cherkaoui, Hofesh Schechter, Marco Goecke, Marcos Morau, Aszure Barton, Sharon Eval, sette importanti coreografi per i sette peccati capitali interpretati dalla Gauthier Dance; per la musica Klein, vocalist e polistrumentista anglo-nigeriana, che compone collage sonori tra il R&B e l’elettronica più sperimentale (per l’etichetta di musica classica Pentatone), Yvette Janine Jackson, esponente di punta dello sperimentalismo afro-diasporico con le sue “radio opere” sulla storia di oppressione e le cronache brucianti degli afroamericani, e Helena Tulve, che prosegue la ricerca compositiva di Arvo Pärt e per Venezia ipotizza la creazione di una nuova forma di sacra rappresentazione contemporanea.

E poi i Leoni d’oro alla carriera del Teatro Christiane Jatahy, della Danza Saburo Teshigawara, della Musica Giorgio Battistelli e i Leoni d’argento Samira Elagoz (Teatro), Rocío Molina (Danza), Ars Ludi (Musica).

Ci sarà il teatro militante di Milo Rau, la tecnologia performativa made in New York di Caden Manson, gli attori-rifugiati di Christiane Jatahy; l’artista britannica Tacita Dean (dai Young British Artists alla Royal Academy of Arts) per il film d’arte che è ultima testimonianza di Merce Cunningham, il pioniere dell’arte digitale Tobias Gremmler, creatore di spazi virtuali (anche per i video di Björk), i danzatori indigeni e non della compagnia interculturale australiana Marrugeku; il compositore Paolo Buonvino, fra opere multimediali e colonne sonore per il cinema (G. Muccino, N. Moretti, P. Veronese),l’audio visual multimedia artist Alexander Schubert, capace di mettere insieme Ircam e club culture, avanguardia e stili pop, i compositori nativi americani con il progetto dello Shenandoah Conservatory.

Ad alimentare la comunità di artisti ci saranno poi i giovani di Biennale College in residenza a Venezia, con progetti pensati con loro e per loro, parte integrante dei Festival. Sono oltre 900 le domande di partecipazione pervenute da tutti i continenti ai bandi di Biennale College Danza Musica e Teatro per il 2022.

Biennale Teatro tutta in Rosso

Per il Teatro Stefano Ricci e Gianni Forte (ricci/forte) per il loro secondo anno scelgono il rosso, anzi, Rot, in tedesco, perché “ha un suono duro, è un graffio, una lacerazione che racconta uno sforzo, è il rumore dei denti nello sforzo. E’ il rosso che acceca, la metamorfosi della passione, furia che avvampa, iconoclastia; è il sangue che irradia i nostri cuori o il marchio della violenza dei crimini perpetrati… ma è anche il linguaggio del perdono e delle emozioni; è il colore ancestrale dell’Eros… Rot sei tu, il tuo corpo, ma te lo sei dimenticato” (ricci/forte).

Saranno in scena per il 50. Festival: Christiane Jatahy (Leone d’oro) con l’Odissea dei migranti di The Lingering Now, Samira Elagoz (Leone d’argento) e il suo personale migrare del corpo in Seek Bromance

Biennale Danza senza confini

Per la Biennale Danza il Direttore Wayne McGregor: spiega come “I confini fisici svaniscono con la stessa rapidità con cui vengono ridisegnati quelli geografici Concorrono a formare “ecosistemi artistici” le diverse discipline di cui si avvale Saburo Teshigawara (Leone d’oro) re-immaginando un’opera seminale come Petrouchka. Mentre la mercuriale danzatrice di flamenco contemporaneo Rocío Molina (Leone d’argento) mette in scena una battaglia fra il suo corpo vulcanico e cinque musicisti dal vivo.

Biennale Musica  nel segno della multimedialità

Per Biennale Musica in scena a Venezia dal 14 al 25 settembre il Direttore Lucia Ronchetti “tratteggia una larga prospettiva del teatro musicale contemporaneo e del ruolo delle nuove tecnologie, della multimedialità, con programmazione di realtà virtuale e realtà aumentata applicata al suono, secondo forme e generi nuovi, codificati dai compositori coinvolti nel festival”. “La Biennale Musica 2022 presenterà nuovi lavori di teatro musicale sperimentale commissionati a Simon Steen-Andersen, Helena Tulve, Michel van der Aa, Paolo Buonvino e Annelies Van Parys, oltre a prime italiane di nuovi progetti di Alexander Schubert, Rino Murakami e Ondřej Adámek co-prodotti con altre istituzioni europee. Di Giorgio Battistelli, Leone d’oro alla carriera del 2022, sarà realizzata una nuova produzione di Jules Verne eseguita dai performer di Ars Ludi, Leone d’argento 2022, nella serata inaugurale del festival al Teatro la Fenice.

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