MA NODO TAIWAN LINEA ROSSA DA NON SUPERARE
BALI – Per discutere di crisi Ucraina, rischio inflazione, cambiamenti climatici e pandemia ci sarà tempo e modo nelle varie sessioni del G20 che si apre oggi a Bali in Indonesia e prende il testimone dal G20 di un anno fa presieduto da Mario Draghi all’Eur. Ma i riflettori, nel frattempo, sono tutti per loro: Joe Biden, il più vecchio presidente degli Stati Uniti, uscito rafforzato dalle ultime elezioni di Midterm e il vecchio “dragone” cinese Xi Jinping, confermato per la terza volta segretario generale del partito comunista cinese. Entrambi hanno celebrato il disgelo delle relazioni dopo il blitz della speaker della Camera Nancy Pelosi a Taiwan e allontanato (ma solo per ora) il pericolo di una nuova guerra fredda tra i due colossi.
Sono loro, insomma, i veri protagonisti del prevertice con un incontro che rassicura Washington e Pechino e in pratica tutti i Paesi del G20. Incontro preparato meticolosamente dagli sherpa di Biden e Xi, circondato da un clima distensivo favorito, ad esempio, dalle dichiarazioni al Financial Times di un alto funzionario cinese secondo il quale Xi non sarebbe stato informato sull’invasione dell’Ucraina e per il quale “Putin non disse la verità” ai cinesi. Una crisi, quella dell’Ucraina, che vede ancora alla finestra Pechino concentrata sulle sue questioni interne e sulla necessità di rafforzare la propria coesione sociale ed economica.
In altre parole, per il “dragone” cinese non è ancora giunto il momento di scendere veramente in campo per assumere un ruolo di leadership non solo economica ma anche politica e militare nel Far East e nel mondo. E le parole pronunciare ieri da Xi a Biden confermano questa impressione. “La Cina- ha spiegato Xi – non vuole cercare di cambiare l’ordine internazionale o interferire negli affari interni di altri né ha intenzione di sfidare o sostituirsi a nessuno”. Più nel dettaglio, secondo il presidente cinese le relazioni tra Cina e Usa “non dovrebbero essere un gioco a somma zero in cui una parte supera la competizione o prospera a spese dell’altra”. I successi di Usa e Cina, secondo Xi devono essere opportunità, non sfide l’uno per l’altro. Certo, ha aggiunto Xi “le due parti dovrebbero rispettarsi a vicenda, coesistere in pace, perseguire una cooperazione vantaggiosa per tutti e lavorare per garantire che le relazioni tra Cina e Usa procedano sulla strada giusta senza perdere direzione o velocità, tanto meno avere una collisione”.
Ma, ha avvertito Xi “la questione di Taiwan è al centro degli interessi fondamentali della Cina, è la base delle relazioni politiche tra Cina e Usa ed è la prima linea rossa che non deve essere superata nelle relazioni fra i due Paesi”. Per cui “chiunque cerchi di dividere Taiwan dalla Cina violerà gli interessi fondamentali della nazione cinese e il popolo cinese non lascerà assolutamente che ciò accada”.
Parole distensive anche da parte di Biden secondo il quale “è chiaro che Cina e Stati Uniti dovrebbero essere pronti a lavorare assieme”. Secondo il presidente americano, Xi è apparso disponibile a un compromesso su determinate questioni. Insieme hanno concordato di riavviare i colloqui tra i due Paesi come parte dei negoziati internazionali sul clima. Biden ha chiesto a Xi di fare pressioni sulla Corea del Nord perché non effettui altri test nucleari a lungo raggio ma ha detto di non essere sicuro che la Cina possa influenzare le scelte di Kim Jong-un.
Sulla crisi tra Russia e Ucraina Biden e Xi hanno riaffermato tuttavia che sarebbe inaccettabile l’uso dell’arma nucleare. La conquista di Kherson secondo Biden è una significativa vittoria per Kiev e gli Usa “continueranno a fornire agli ucraini le capacità per difendersi e non si impegneranno in negoziati che riguardano l’Ucraina senza che venga coinvolta Kiev”. Ma nel prossimo futuro se Biden dovrà convincere Zelenski ad aprire prima o poi un tavolo do trattative con Mosca, toccherà a Xi convincere Putin a sedersi al tavolo dei negoziati.
La stretta monetaria della Fed inizia a far vedere i suoi effetti (negli Usa i prezzi al consumo sono saliti a ottobre del 7,7%, meno di quanto stimato dagli esperti) ma solo una trattativa chiara tra Mosca e Kiev può essere risolutiva per vedere la luce in fondo al tunnel della crisi economica globale.
Anche su questo, Biden e Xi Jinping sono d’accordo: continuare così non conviene a nessuno.