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VENEZIA 79: QUANDO I FILM INTERROGANO IL PRESENTE

DA GUERRA IN UCRAINA ALLE LIBERTA’ NEGATE IN IRAN

VENEZIA – Non mancherà il Red carpet senza muri anticovid (mascherine consigliate ma non imposte) che vedrà sfilare dal 31 agosto al 10 settembre prossimi davanti al Palazzo del cinema del Lido Adam Driver, Penélope Cruz, Javier Bardem, Adrien Brody, Laura Dern, Cate Blanchett e Timothée Chalamet. Non mancheranno i film italiani (ben cinque in concorso) ma su un punto il presidente della Biennale, Roberto Cicutto e il direttore della Mostra d’arte cinematografica, Alberto Barbera sono apparsi irremovibili: dare alla 79° mostra di Venezia che quest’anno festeggia i 90 anni dal suo esordio (giuria presieduta dall’attrice Julianne Moore) un taglio “politico” che racconti l’attualità senza paure. Quella della guerra che sta  insanguinando l’Ucraina così come la lotta per i diritti negati in una teocrazia come quella del regime iraniano.

Quattro i film targati Ucraina

Fuori concorso sarà infatti presentato “Freedom on fire: Ukraine’s fight for freedom” di Evgeny Afineevsky. “È un film che ha un valore di documento su quanto sta accadendo in Ucraina – ha detto Barbera- assistiamo a cose che preferiremmo non vedere, come l’aggressione della Russia all’Ucraina. Ma la Biennale non ha mai mancato di far sentire la propria voce a favore dell’Ucraina”. Sempre fuori concorso il film “The Kiev Trial” di Sergei Loznitsa  e, nella rassegna Orizzonti “Luxembourg, Luxembourg”  di Antonio Lukich mentre in Orizzonti Extra “Valeria Mithatenet”(Valeria is getting married) di Michal Vinik.

Panahi (Iran): come realizzare un film dal carcere

A Venezia per l’Iran ci sarà anche ‘Khers Nist’ (No Bears) dell’iraniano Jafar Panahi che, come ha spiegato Barbera, “è tuttora in carcere, e mentre girava aveva il permesso solo per circolare ma non per girare, ma è riuscito comunque a realizzare il film”. In concorso per l’Iran anche “Shab, Dakheli, Divar (Beyond the wall) di Vahid Jalilvand e “Jang-e Jahani Sevom (World War III) di Houman Seyyedi nella rassegna Orizzonti. In Orizzonti Extra “Bi Roya” (Without her) di Arian Vazirdaftari mentre in Biennale College “Banu” di Tamina  Rafaella.

I film italiani: dal caso Braibanti a Santa Chiara

Cinque, come si diceva, i film italiani in concorso. Gianni Amelio firma “Il “Signore delle formiche” con Luigi Lo Cascio ed Elio Germano sul caso di plagio del professor Braibanti; Emanuele Crialese è il regista dell’ “Immensità” con Penelope Cruz; “Bones and all” di Luca Guadagnino sul disagio del Midwest americano , con cast internazionale che comprende anche Timothée Chalamet; “Chiara” di Susanna Nicchiarelli, con Margherita Mazzucco, Carlotta Natoli e Luigi Lo Cascio, un film che, ha spiegato Barbera, “restituisce la centralità al ruolo nella storia di Santa Chiara, ed è basato su rigorose ricerche”. Infine ‘Monica’, di Andrea Pallaoro, con Trace Lysette e Patricia Clarkson.

Film di apertura della Mostra per l’inaugurazione del 31 agosto, con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e il ministro della Cultura Dario Franceschini White Noise (con Adam Driver e Greta Gerwig) di Noah Baumbach, adattata dal grande romanzo di Don DeLillo «Tornare a Venezia è un’emozione e un privilegio», ha detto il regista, che era stato al Lido nel 2019 per presentare Storia di un matrimonio.

Per quanto riguarda le pellicole fuori concorso, il film di chiusura della Mostra, ‘The hanging sun’ (Il sole a mezzanotte), di Francesco Carrozzini, una “produzione internazionale di eccellenza, tratta da un famoso thriller di Jo Nesbo”. Nel cast anche Alessandro Borghi. Sempre fuori concorso anche Paolo Virzì con “Soccità, Gianfranco Rosi, con un documentario dedicato ai viaggi del Papa, ed Enrico Ghezzi.

Elodie al suo esordio nel film di Mezzapesa

In gara l’atteso film di Alejandro G. Inarritu ‘Bardo, falsa crònica de unas cuantas verdades’, una pellicola alla quale, ha sottolineato Barbera, “Inarritu ha lavorato per quasi 5 anni”. Tra i grandi nomi in concorso anche Darren Aronofsky, con ‘The Whale’, con protagonista Brendan Fraser. Spicca poi ‘Blonde’, di Andrew Dominik, l’atteso biopic dedicato a Marilyn Monroe che vede l’interpretazione di “una straordinaria Ana de Armas”, come ha sottolineato Barbera.

Sarà invece in concorso nella sezione Orizzonti l’esordio come attrice di Elodie, il film ‘Ti mangio il cuore’, di Pippo Mezzapesa. Con la cantante, nel cast anche Francesco Patanè, Tommaso Ragno e Michele Placido. “Una storia molto forte, di faide familiari in Puglia, sul Gargano”, ha sottolineato il direttore artistico. Mentre sarà ‘Princess’, di Roberto De Paolis, il film di apertura della sezione Orizzonti. ‘Sergio Leone – L’italiano che inventò l’America’, scritto e diretto da Francesco Zippel, sarà presentato in Concorso nella sezione Venezia Classici: è un omaggio a una delle grandi leggende del cinema mondiale.

Due anniversari: 90 anni Mostra e 10 anni College 

“La 79a Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica – ha spiegato il presidente della Biennale Cicutto – incontra due anniversari molto importanti. Il primo – 90 anni dalla sua fondazione nel 1932 – segna l’importanza di un evento che ha fatto la storia del cinema. Il secondo – dieci anni di attività della Biennale College Cinema – ha contribuito concretamente alla sua storia guardando al futuro e acquisendo l’esperienza derivata dalle nuove tecnologie e da una nuova sintassi” Due anniversari, ha sottolineato Cicutto che trovano una tangibile testimonianza in due importanti pubblicazioni: il volume di Gian Piero Brunetta, “La Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia 1932-2022”, pubblicato da Edizioni La Biennale di Venezia e Marsilio Editori, e il volume “Dieci – Biennale College Cinema 2012-2022”, edito da La Biennale.

Cicutto:con PNRR adeguamento infrastrutture

Quanto alle infrastrutture della Mostra, Cicutto ha tenuto a ricordare che “i luoghi della Biennale e della Mostra in particolare sono già oggetto, e ancor più lo saranno nei prossimi anni, di impegnativi investimenti e aggiornamento tecnologico, non ultimi quelli destinati al raggiungimento della neutralità carbonica, obbiettivo primario fin dal 2020 che ha già portato a risultati concreti, quali l’approvvigionamento energetico solo da fonti green e compensazioni economiche sulla base della raccolta dati di emissione di CO2 in tutte le nostre manifestazioni. Tutto questo grazie ai fondi collaterali al PNRR, che sono stati destinati alla Biennale su un programma a favore del potenziamento delle proprie attività e della ristrutturazione di importanti siti cittadini, quali l’Arsenale, il Lido, Forte Marghera e il Parco Albanese alla Bissuola a Mestre.”

Barbera: festival sempre più frequentati

Alla domanda su dove sta andando il cinema cerca di dare risposte la scelta fatta da Barbera dal novembre scorso e dai suoi più stretti collaboratori. “Il tempo incalza – ha spiegato il direttore della Biennale Cinema –  le piattaforme premono per nuovi contenuti, anche quei pochi Paesi ancora privi di tradizione cinematografica si affrettano a dotarsi di organismi e strutture destinate a favorirne lo sviluppo, il dibattito di corto respiro sulle cosiddette “finestre” e la prevalenza degli algoritmi lascia il tempo che trova, mentre la maggior parte dei titoli che aspirano ad una distribuzione in sala sono sospesi nel limbo di un’attesa spesso destinata a durare per sempre. Però i festival sono sempre più frequentati, e l’ansia di conquistare un posto al sole nell’agone da sempre temuto e rispettato, sembra indicare un futuro tutt’altro che privo di aspettative e risonanze. Come non dare ragione a Francis Coppola che a 82 anni compiuti esprime una fiducia illimitata in un domani del cinema e nella sopravvivenza delle sale, dove il responso del pubblico regge la sfida del tempo sin dai tempi di Eschilo, Sofocle ed Euripide?”

 Resta la suspense per il film di preapertura del 30 agosto. Barbera ha promesso “una vera chicca”

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