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VENEZIA ‘79: FDI CONTRO FILM SU FASCISMO

FRANCESCHINI RILANCIA CON “CINEMA IN FESTA”

VENEZIA – Pensare che una vetrina internazionale come la Mostra del cinema di Venezia possa restare totalmente immune dalle dinamiche politiche e sociali che si agitano nel mondo e in Italia è pura illusione. Certe volte, anzi, è proprio  l’arte (e il cinema in particolare) ad anticipare tendenze e suggerire soluzioni politiche. Due anni fa la Mostra del cinema, per espressa volontà del nuovo presidente della Biennale, Roberto Cicutto, rinunciò a chiudere le sale e, prendendosi dei rischi non irrilevanti, aprì la strada a quella normalizzazione pur nel rispetto di rigidi protocolli di sicurezza. Poi, un anno fa, Roberto Benigni, nel ricevere a Venezia il leone d’oro alla carriera, tra una battuta e l’altra  manifestò tutto il suo apprezzamento per una possibile proroga del mandato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella a pochi mesi dal voto. Proroga che la debolezza della politica e le vicende successive hanno poi tradotto in realtà. Ora che siano alla vigilia di una delle elezioni più delicate degli ultimi anni il rischio che l’Italia possa virare verso posizioni sovraniste ed antieuropee ha fatto inevitabilmente capolino alla 79 Mostra del Cinema.

Nella parte finale del docufilm “Marcia su Roma” del regista irlandese, Mark Cousins si mostra un’immagine di Giorgia Meloni assieme a quella di altri politici, tra i quali Vladimir Putin e Jair Bolsonaro, chiosando il lavoro con una riflessione sul pericolo che il fascismo si possa ripresentare. Il direttore della Mostra, Alberto Barbera ha difeso la libertà di espressione dei singoli autori che nulla ha a che fare con scelte politiche degli organizzatori. «Sono straniero e non voto qui – ha detto Cousins – ma il modo in cui Meloni ha parlato a Vox in Spagna dicendo `no Lgbt, sì all’universalità della Croce’ è simile a quello delle crociate dell’undicesimo secolo ed è pericoloso perché mette in difficoltà la sicurezza delle minoranze e questo sento di avere il bisogno di dirlo».

Fdi contro la Meloni nel docufilm “marcia su Roma”

Il documentario, che ha aperto le «Giornate degli Autori» della Mostra di Venezia, alla presenza sala dallo stesso presidente della Biennale Roberto Cicutto, e presentato dal giornalista Andrea Purgatori, ha suscitato anche la reazione del deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone presente a Venezia (e che già si muove come possibile nuovo ministro dei beni culturali): «Riteniamo assurdo l’inserimento di immagini di Giorgia Meloni nel docufilm Marcia su Roma. Rispettiamo l’autonomia e l’indipendenza del festival, ma crediamo che tali immagini alterino la par condicio della campagna elettorale». E annuncia un’interrogazione al ministro Franceschini.

Franceschini: il mondo ci guarda, ora riempiamo di nuovo le sale

Quanto a Franceschini, nel suo intervento di ieri ha tenuto a ricordare che “Il mondo in questi giorni guarda Venezia, all’Italia e al cinema italiano. Alla Mostra del Cinema di Venezia c’è una forte partecipazione italiana in competizione che corrisponde al momento d’oro del cinema italiano: grandi maestri, giovani talenti, grandi produzioni, sostenuti dalla creatività e da una sere di interventi che come Governo abbiamo approvato in questi anni, sia di carattere fiscale che di norme legislative di sostegno al cinema: i risultati si stanno vedendo e continueranno a dare frutti per decenni”. Per Franceschini “è’ un po’ paradossale che a un momento così d’oro, corrisponda una crisi delle sale; la pandemia ha determinato un certo orientamento e per questo stiamo per lanciare una serie di giornate con un prezzo scontato molto forte per accedere nelle sale. Bisogna ritornare a spiegare alle persone che un conto è vedere un film da soli a casa, un contò è vederlo al cinema, che è un’esperienza collettiva indimenticabile”.

Cinema in festa: biglietti a 3,50 euro

 Rientra in questo quadro la nuova iniziativa  “Cinema in Festa” presentata oggi alla Mostra di Venezia e promossa da ANICA, ANEC, Fondazione David di Donatello, in collaborazione con il Ministero della Cultura. Un’iniziativa sostenuta dagli esercenti cinematografici per cui in tutta Italia saranno oltre duemila gli schermi che aderiranno alla promozione. le persone ma anche interi territori, quartieri e città”.

 “Cinema in festa” è un progetto che abbraccia cinque anni, a partire dal 2022 e fino al 2026 e la prima edizione si terrà dal 18 al 22 Settembre 2022. Il format, ispirato alla “Fête du Cinéma” francese, prevede una “festa” di cinque giorni in cui il biglietto costerà soltanto 3,50€ dalla domenica al giovedì, ovvero dal giorno preferito delle famiglie fino al giorno di uscita in sala delle nuove proposte settimanali. Ogni anno ci saranno due appuntamenti, uno a settembre e uno a giugno: il pubblico potrà assistere a tutti i film in normale programmazione, ma anche ad anteprime, masterclass e altri eventi speciali, anche alla presenza di attrici, attori, registi, sceneggiatori, e altri protagonisti del mondo dello spettacolo.

Cinema come esperienza collettiva

“E’ importante fare vivere le sale – ha aggiunto Franceschini – e ‘Cinema in festa’ aiuterà a dimostrare che vivere la magia del cinema è un’esperienza collettiva unica e irrinunciabile che arricchisce le persone ma anche interi territori, quartieri e città”.

Per Annalisa Cipollone, capo di gabinetto del Ministero della Cultura, “dopo il grande supporto che il Governo ha dato alle sale durante la pandemia serve adesso un nuovo sforzo. In questo senso, verranno attuate ulteriori misure di sostegno come il tax credit per le sale cinematografiche basato sui costi di funzionamento, che prevede delle aliquote per le piccole e medie imprese. Abbiamo stanziato un fondo di 10 milioni di euro per favorire la promozione della visione dei film in sala, fondamentale sarà il contributo alle associazioni per capire che tipo di iniziative mettere in campo, significativo poi l’investimento contenuto nel Pnrr dove abbiamo stanziato fondi specifici per l’efficientamento energetico”.

Rutelli (ANICA): un messaggio di fiducia

Francesco Rutelli, presidente di Anica, ha definito l’iniziativa “un messaggio positivo e di fiducia, che suscita in tutti noi la curiosità e il piacere di frequentare le sale cinematografiche italiane. Il 2019, prima della pandemia, aveva visto in Italia la maggiore crescita europea di frequentazione delle sale con oltre cento milioni di biglietti staccati. Nei prossimi mesi, senza mascherine, senza più quelle paure che hanno frenato la ripresa lo scorso anno, si potrà lavorare sui 12 mesi. La nostra industria deve ragionare su un progetto strategico di filiera, valorizzando tutte le grandi potenzialità, sapendo che senza la sala il cinema non esiste”.

Per Piera Detassis, presidentessa e direttrice artistica della Fondazione Accademia del Cinema italiano Premi David di Donatello “il cinema italiano, che è presente e di qualità, ha certamente bisogno di uno shock, le sale devono tornare a essere sexy. Il pubblico ha voglia di tornare al cinema”.

Borrelli: sale come presidii culturali

Nel corso del suo intervento, Nicola Borrelli, direttore generale Cinema e audiovisivo del Ministero della Cultura, ha tenuto a ricordare che “le sale non sono solo un luogo di visione, ma sono anche presidii culturali che meritano di essere sostenute con convinzione, cosa che abbiamo sempre fatto e che, dato il momento particolare, faremo con ancora più forza il prossimo autunno. Oltre alle numerose azioni a sostegno del settore durante la pandemia, il MiC sta lavorando a ulteriori iniziative e Cinema in Festa fa da apripista”. Per Mario Lorini, presidente dell’Associazione nazionale esercenti cinema (Anec), “Cinema in festa” è “un forte investimento per incentivare il ritorno del pubblico in sala, e l’impegno degli esercenti è fondamentale per ripristinare quel ruolo di aggregazione che le sale hanno sempre ricoperto, dove il pubblico va per vivere un’immersione condivisa. La sala cinematografica deve tornare a essere cool, sono oltre duemila gli schermi che aderiranno a questa importante promozione”.

Lonigro: progetto condiviso da tutta l’industria  Secondo Luigi Lonigro, presidente nazionale Distribuzione Anica, “Cinema in festa” è “un progetto importante e condiviso da tutta l’industria audiovisiva. Un percorso di comunicazione di lungo respiro, che non si esaurisce ora, ma durerà cinque anni. Saranno le sale cinematografiche a diventare un luogo di festa. Ci sarà tantissimo cinema italiano, e speriamo che questa iniziativa contribuisca a rilanciarlo, grazie anche alle anteprime e ai talent. Il nostro mercato ha bisogno di scosse e di energia e ‘Cinema in festa’ ne è un esempio”.

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